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La storia della CB – 27MHz

La Banda Cittadina altresì detta C.B. (dall’inglese Citizen Band) è una banda radio a 27MHz destinata all’utilizzo privato collettivo per diletto, la lunghezza d’onda corrisponde a 11 Metri. L’utilizzo di questa banda ebbe origine negli Stati Uniti d’America nel dopoguerra, per poi diffondesi anche in europa dalla metà degli anni ’60 del secolo scorso.

In particolare in Italia l’utilizzo di questa banda iniziò sul finire degli anni ’60, all’epoca era severamente illegale trasmettere e ricevere su questa banda, difatti le antenne venivano alzate solo di notte, alcuni le verniciavano di nero per renderle meno visibili, nessuno usava il suo vero nome o indicava la zona di trasmissione poiché le sanzioni erano belle pesanti, ma si usava identificarsi con nomi di fantasia (e di fantasia ce n’era tanta). Nel 1971 ci furono manifestazioni per liberalizzare l’uso della banda cittadina, e nacque la prima associazione CB, la F.I.R.C.B.

L’utilizzo della banda cittadina fu regolamentato e autorizzato con il “Codice Postale” D.P.R. n. 156 del 29 marzo 1973, in sintesi si potevano utilizzare solo apparati omologati in grado di erogare 4W di potenza, i canali concessi erano solo 23, corrispondenti ai primi 23 di quelli attualmente regolamentati. Era vietata qualsiasi modifica alle ricetrasmittenti, potenza, frequenza, microfonia, e le antenne che potevano essere impiegate erano quelle omnidirezionali.
Gli apparati all’epoca erano valvolari tipo i Lafayette Comstat, i Tenko Phantom, i Tokai, o i primi transistorizzati tipo il famosissimo all’epoca Pace 123 (Pace 23 canali) e modulavano in AM, il nome “baracchino” venne affibbiato alle ricetrasmittenti in banda 27MHz, tale nome deriva dalla sala radio delle navi che nel gergo nautico è chiamato appunto baracchino, in inglese “shack”, spesso l’intera stazione viene nominata appunto shack anche in ambito radioamatoriale; in genere i baracchini erano di tipo veicolare/domestico con alimentazione in corrente continua, esistevano anche i “baracconi” che erano gli apparati concepiti appositamente per stare in stazione fissa, di grandi dimensioni, con molte funzioni e con alimentazione di rete 220V, infine c’erano i portatili chiamati anche “mattoni”, “mattoncini” perché all’epoca erano belli grandi, di dimensioni e forma appunto di un mattone per edilizia.
Le antenne spuntavano un po’ ovunque nei borghi dei paesi italiani, su quelle frequenze c’erano un po’ tutti: ragazzi e ragazze, anziani, sacerdoti, elettronici, meccanici, muratori, casalinghe, ecc, si formarono amicizie ed anche amori, ci si incontrava nei “punto zero”, si organizzavano cene periodiche, iniziarono a formarsi i primi canali di zona o di quartiere, la potenza era poca e le antenne il più delle volte improvvisate permettevano collegamenti cittadini; i 23 canali iniziavano piano piano a riempirsi sempre più.
Vennero pubblicati anche i primi periodici specifici, riviste tipo Break, CB audio, CQ elettronica, Radio Kit Elettronica, ecc. e scritto anche un inno al CB (io lo ho conosciuto grazie ad una ragazza che cantava: “Col CB parliamo con gli angeli”). Convenzionalmente a livello internazionale il canale 9 era dedicato alle emergenze, c’era sempre qualcuno all’ascolto, anche delle associazioni di Protezione Civile, si chiamava per guasti meccanici, richieste per donatori di sangue, emergenze sanitarie, ecc.

Negli anni ’80 e ’90 si ebbe il picco dell’attività sui 27MHz, i 23 canali non erano più sufficienti a contenere tutte le persone che si affollavano (e spesso litigavano), quindi vennero chiesti più canali a disposizione, e fu così che nei primi anni ’80 (come indicato dall’articolo 334 del Codice Postale) vennero concessi ulteriori 11 canali che si sommarono ai già presenti 23, per un totale di 34 canali, i canali dal 24 al 34 non corrispondono ai rispettivi canali attualmente regolamentati; per poi passare dopo poco a 40 canali compresi tra 26.965MHz e 27.405MHz, che sono quelli che ad oggi sono assegnati alla Banda Cittadina.
I baracchini non erano più un oggetto di nicchia ma erano conosciuti da tutti, erano più evoluti con varie funzionalità, negli anni ’80 si diffusero i Midland Alan 88 ed 8001, i President Jackson, i Superstar 360, i Colt Excalibur, i Galaxy Saturn e Pluto, Lafayette M5044, anche apparati radioamatoriali predisposti a tala bena tipo il famoso Yaesu FT7B (il 7 bello); seguiti poi dai President Lincoln, Multicom 485, Alan 9001 nei ’90. Le moderne radio dell’epoca erano in grado di modulare in Ampiezza, Frequenza e a portante soppressa (AM, FM e SSB), si ascoltavano voci, suoni, melodie, roger-beep, qualcuno copiava le cassette di giochi e programmi del Commodore 64 tramite baracchino.
Venivano venduti accessori di tutti i tipi, amplificatori, camere echo, microfoni preamplificati, antenne delle forme più disparate (in ordine sparso) le Mantova 1, 5 e Turbo, le Sirio 827 e le famosissime Boomerang da balcone, le ground plane Skylab, le Ringo, le Pagoda, le Vector, le Firenze 1, e numerose altre.
I camionisti erano tutti CB, sui loro camion gli apparati più in voga erano gli Alan 68 e 48 con le loro belle antenne Sirio serie Turbo installate sulle staffe degli specchietti retrovisori, erano sempre sintonizzati sul canale 5, convenzionalmente il canale dei camionisti.

L’ente preposto al controllo e all’ordine nell’etere era l’ESCOPOST, facente parte della Polizia di Stato, l’attuale Polizia Postale, con i loro “Carrozzoni” giravano alla ricerca di segnali radio sospetti per controllare ed eventualmente sanzionare se fossero state trovate irregolarità.
Anche la Polizia Stradale e Carabinieri erano sempre pronti a controllare i veicoli con il baracchino a bordo, in quei tempi c’erano altre regole, pensate all’attività di controllo del centro ascolti nel periodo del sequesto Moro a Roma.

Le distanze percorse dai segnali con le antenne ad oggi ancora molto performanti e della qualità degli apparati permettevano di effettuare collegamenti nel raggio di 50Km, che in alcune condizioni potevano essere anche maggiori, nei periodi di massima propagazione era possibile effettuare collegamenti intercontinentali addirittura con il Sud America: in quel periodo giungevano segnali da tutto il mondo con voci e suoni su ogni canale. Questo tipo di attività definita “DX” avveniva solitamente in modulazione SSB una banda sopra quella “normale”, il modus era ascoltare oppure chiamare sulla frequenza di chiamata 27.555MHz (“La triplo 5” o “Triple five”) e poi spostarsi nei canali della banda positiva per il QSO internazionale. Nacquero dei club, e vennero definite i “division number” ossia dei numeri che identificano la nazione (1 per l’Italia, 14 per la Francia, 30 per la Spagna, giusto per nominare quelli che a tutt’oggi si ascoltano facilmente) e da questi division number venivano formati dei pseudo-nominativi per identificare le stazioni, il sistema era assai diverso da quello dei nominativi radioamatoriali (I.A.R.U.), c’è su questo sito una pagina con un articolo specifico su come sono composti i nominativi CB ed elencate tutte le divisioni ed i loro numeri.

La potenza concessa per legge era di 5W, ma con amplificatori di potenza transistorizzati si riusciva ad arrivare a potenze nell’ordine delle centinaia di Watt, per arrivare addirittura a superare il KiloWatt con amplificatori valvolari, ricordo che mi dissero: avevo talmente tanta potenza che l’antenna fumichea quanno piovea (l’antenna fumicava vapore quando pioveva). I baracchini si modificavano per aumentarne la potenza ed aggiungere effetti, echo a convoluzione, echo Colt, ecc, ricordo che era difficile nel mio paese trovarne uno originale non smanettato (le modifiche erano effettuate alla buona, da gente a dir poco incompetente che devastava gli apparati: cortocircuiti, bypass su componenti, piste strappate, ecc.).

Bande alternative/complementari

Poiché i 40 canali erano veramente strapieni di chiacchiere si pensò di istituire una nuova banda che avesse lo scopo di far comunicare le persone solo a scopi professionali (scopi specifici, i cosiddetti punti 1/2/3/4 e 7 dell’art. 334), a metà anni ’80 fu quindi concessa la banda cittadina dei 43MHz per tale finalità. Questa nuova banda non ebbe successo, sia perché era necessario utilizzare nuovi apparati e nuove antenne non compatibili con i CB a 27 MHz, sia perché dalla metà degli anni novanta lo sviluppo della telefonia cellulare rese molto meno popolare l’uso della CB. Al giorno d’oggi le trasmissioni su questa banda sono più uniche che rare, personalmente ho ascoltato in una sola occasione dei telecontrolli.

Il declino della 27MHz

Il declino di questa banda iniziò sul finire degli anni ’90, con l’avvento dapprima della telefonia cellulare e poi di internet, cambiò il modo di comunicare. Ormai molti sceglievano la telefonia mobile per comunicare tra coniugi o per comunicazioni di lavoro, un telefonino costava poco, prendeva ovunque e nessuno sentiva quello che dicevi, non era necessario avere antenne ed apparati ingombranti; sparirono molti di quelli che: “Maria, sto per arrivare, butta la pasta”, più tutti quelli che usavano il CB per lavoro, tipo corrieri, giornalai, ecc. Alcuni tennero il CB per abitudine e per compagnia, ma ormai iniziava ad essere difficile ascoltare qualcuno e quindi il baracchino uscì dalle abitudini quotidiane. I social network ed i vari intrattenimenti multimediali che presero piede negli anni 2000, diedero la mazzata finale alla banda cittadina, rimasero in pochi irriducibili. Va tenuto presente comunque che molti utilizzatori del passato nel frattempo sono diventati radioamatori, altri già anziani all’epoca sono passati a miglior vita.

Nei primi anni 2000 nei negozi di elettronica c’era ancora l’angoletto della vetrina con qualche CB ed accessorio, tante persone portarono tutto in cantina a marcire, gente vendeva gli apparati a prezzi come se fossero ancora gli anni ’80, ma qualcuno fortunato riuscì a fare qualche affare di roba N.O.S. Sui tetti c’erano le antenne che iniziavano a inclinarsi ed a perdere pezzi, oggi ne sono rimaste veramente poche ancora su.

La banda cittadina 27MHz romana

La banda cittadina in una città come Roma, ebbe un enorme successo, tutti i 40 canali concessi erano nei periodi d’oro sempre occupati, bisognava spesso ricorrere ai canali “fuori banda” o ai “canali alpha”.

Questo articolo è dedicato al mio amico Mario D’Artagnan IZ0FKX, storico CB romano che avrei voluto intervistarlo a riguardo, ormai riposa in pace da Novembre 2023, ne aveva di aneddoti da raccontare…

La CB nell’epoca contemporanea

L’utilizzo della CB ha avuto un notevole colpo di coda nel 2020 durante la pandemia di Covid-19, nei mesi in cui era stata imposta la quarantena molte persone che avevano il baracchino riposto nell’armadio e l’antenna ancora sul tetto o al massimo in cantina, riallestirono la loro piccola stazioncina se ancora funzionante. In oltre i bassi prezzi dei vecchi apparati radioamatoriali HF e l’ampia disponibilità a basso prezzo di nuovi apparati CB disponibili sui svariati siti on-line, consentirono un gran ritorno di stazioni on-air, negli ultimi anni sono usciti parecchi nuovi modelli di baracchini, forse più nuovi baracchini che apparati radioamatoriali, tra questi i nuovi President Lincoln, la CRT ha fatto tutta una nuova linea di Superstar e poi diversi marchi cinesi hanno immesso sul mercato i loro prodotti.
Dal Luglio 2020 poi, grazie al decreto semplificazioni, era divenuto possibile iniziare o reiniziare le trasmissioni senza obbligo di comunicarlo al Ministero competente, all’epoca era il Mi.S.E. (Ministero dello Sviluppo Economico) e senza pagare alcuna tassa, si pagava fino a quel momento 12€ l’anno indipendentemente dal numero di apparati, invece fino al 2002 si pagava 5.16€ o le vecchie 10000₤ per ogni apparato.

Ad oggi 2024, gran parte di quelli che avevano ripreso temporaneamente a modulare durante la quarantena hanno riabbandonato in parecchi e la situazione sembra essere ritornata ai levelli pre-pandemia.
Su Roma sono rimasti solo 4 o 5 canali attivi, i personaggi sono dislocati su un ampia zona; la modulazione usata da quasi tutti è l’USB, qualcuno modula in FM, la modulazione di ampiezza AM è rimasta a presagio dei camionisti anch’essi rimasti veramente pochi sul canale 5 che viene usato a livello locale, si è sviluppato al contempo un canale nazionale per camionisti il canale 45, ossia il canale 5 della banda superiore, sulla frequenza di 27.465MHz.

Si ricorda che dal 2020 non è più necessaria alcuna comunicazione di inizio attività e non c’è da pagare alcuna tassa, però è necessario che vengano rispettate alcune regole: apparato omologato, 4W di potenza sui 40 canali concessi. E’ vietato l’uso di antenne direttive, l’utilizzo di apparati HF radioamatoriali o baracchini non omologati, è altresì vietato l’uso di amplificatori lineari.

Invito chiunque sia arrivato a leggere questo articolo fino alla fine, a lasciare un suo ricordo della CB nell’apposita area sottostante in fondo alla pagina.

Siti di riferimento e fonti

https://it.wikipedia.org/wiki/Banda_cittadina
Federazione Italiana Ricetrasmissioni Citizen Band

4 commenti

  • Erik

    Sì condivido praticamente tutto. Vorrei solo dire che un buon impianto CB fisso copre molto più di 50 Km.
    Iniziai ad ascoltare la CB verso il 2001. Esordii sulle HF con un Icom 737 ed un’antenna verticale della Eco (11/45 metri). Ero in prov. di Milano.
    C’erano tantissimi camionisti (sul 5 sentivo quasi sempre qualcuno parlare, vista anche la vicinanza a diverse autostrade). E ancora un numero discreto di stazioni fisse (all’epoca però facevo perlopiù ascolto perché avevo 13 anni). Ricordo comunque delle liti leggendarie in banda 😂
    Il resto l’hai detto tu Lorenzo. Attualmente i 40 hanno la sera 2-3 qso nell’area di Milano-Varese-Como-Novara, qualche pazzo sul 45 coi loro eco schifosi (non li sopporto) e poi la banda sopra ogni tanto qualche qso in ssb.
    Peccato non aver vissuto il periodo d’oro. 73.

  • Alessandro

    Leggendo questo tuo articolo Lorenzo, hai rispolverato in me antichi ricordi, di quando nel 1974 inizia a modulare alla periferia di Roma. D’estate invece portavo la stazione in vacanza e dalla casa al mare vicino Anzio sui 10 canali bassi dell’ELBEX Master 350 riuscivo a collegare la Spagna e la Francia. Che soddisfazione quei DX ! Una volta il mattocino addirittura ci salvò in mare perchè la barca di un mio amico pescatore mentre planava verso il porto colpì una tartaruga che sfondò la carena e entrò nello scafo. Furono momenti di panico. All’epoca i canali erano pienissimi di QSO e mi risposero subito, telefonarono a un cantiere navale che mise subito in acqua lo scivolo per issarci fuori dall’acqua. Ci salvammo dal naufragio solo per merito del baracchino. Nel 1990 sono poi diventato radioamatore, ma l’esame di CW è stato sempre uno scoglio. Ho provato tanti corsi, ma imparavo a trasmettere ed a ricevere solo le prime lettere, poi la pazienza svaniva e il tempo veniva utilizzato per parlare in 144. Da qualche anno la licenza speciale è stata equiparata a quella ordinaria, ma non c’è più… la testa e il tempo per questo splendido e insostituibile hobby

    • Alessandro

      Grazie per la condivisione, concordo su tutto. Mi sono appassionato alle radio da bambino a 10 anni, mio padre aveva due portatili CB quarzati a 3 canali, quelli con le antenna telescopiche da 3 metri, qualche volta si riceveva qualcuno. Mi appassionai al punto tale che per l’esame di quinta elementare chiesi in regalo un Midland Alan 36, identico al 38 ma aveva la basetta per poterla usare anche veicolare, una rarità. Dopo poco la prima stazione fissa, avevo solo la bazooka sul tetto, in pochi minuti scoprì anche come fosse facile generale TVI, per fortuna cambiando posizione si risolse. Con antenna sul tetto si aprì un mondo e in breve passai alla Skylab e Alan 48plus, una radio moderna e di nuova concezione. Poi montai antenna da 5/8, la posizione era grandiosa, collegavo tutta la Campania perfettamente. Cominciai allora a volermi allargare alle bande laterali, e comprai un Colt Excalibur SSB, che bella radio e in un mercato per 50 euro trovai Superstar 360 e alimentatore. Nel frattempo desideravo diventare radioamatore e cominciai a studiare Nerio Neri e ascoltare cassette di CW per imparare. In CB avevo un bel gruppo di amici, eravamo 5, a volte d’estate si rimaneva svegli fino all’una di notte parlando di filosofia, della vita ecc..
      Da sempre in compagnia di un amico nel palazzo ci ritrovavamo con il portatile per stare in compagnia dopo essere tornati a casa. Ricordo le fiere radioamatoriali a Pompei, bellissima.
      Poi il liceo, lo studio, i canali si svuotavano restavano solo i peggiori che usavano la radio per volgarità e rutti. Nel frattempo in standby anche lo studio radioamatoriale. Dopo liceo e dopo anni di accademia di belle arti, a 31 anni finiti gli studio mi salta il desiderio di diventare radioamatore una volta per tutte. Studio per l’esame e lo sostengo a nel 2018 divento IU8KRS. Poi per lavoro mi trasferisco in toscana, e con una piccola stazione mi diverto. Da quest’anno diventato IU5SUJ, cercando di appassionare un amico molto giovane riprendo un pochino la CB finalmente liberalizzata e decido di prendere una nuova radio Superstar 3900, costruita da Anytone per un distributore spagnolo. La radio è identica al vecchio Superstar 360 ma senza CW ma omologata con 40 canali, per me i canali aggiunti non hanno alcun senso ora, meglio stare nel legale. Con piacere scopro che a Firenze il canale 16 è ritrovo di un po’ di persone, ci butterò un orecchio ogni tanto…

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