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Guide e tutorial

Guida al DRM: Digital Radio Mondiale

In onde corte ed in onde medie viene utilizzato da alcune emittenti broadcast di radiodiffusione, un sistema di modulazione digitale non proprietario, chiamato DRM, la sigla sta per Digital Radio Mondiale, da non confondere assolutamente con il sistema digitale utilizzato in VHF ed UHF la cui sigla è molto simile, intendo il DMR.
Ricordo che se n’è iniziato a parlare nei primi anni 2000, parallelamente al DAB, le maggiori emittenti di radiodiffusione internazionale tra cui anche la nostra RAI volevano introdurre un sistema di trasmissione a lungo raggio dell’audio digitale di qualità, comprensivo di alcuni servizi testuali, tipo il sistema RDS che si usa in tra gli 88 e 108MHz in FM.

Il DRM è stato concepito per impiegare una larghezza di banda di 9–10 kHz come avviene per le trasmissioni analogiche in modulazione di ampiezza, ma può impiegare larghezze minori o sfruttare anche larghezze di banda maggiori. Il segnale viene modulato in COFDM, quindi tutti i dati sono distribuiti su portanti ortogonali tra loro, il cui numero varia in funzione della banda disponibile e del grado di protezione dai disturbi richiesto al segnale. Può impiegare codifiche audio MPEG-4 AAC per una qualità migliore, CELP per il parlato, HVXC per il bit-rate minimo.

L’Italia in DRM

Se sei arrivato od arrivata a leggere fino a qui significa che l’argomento ti appassiona (spero che questi articoli vengano letti e gli argomenti trattati interessino anche le donne), e vorrai ricevere anche tu qualche trasmissione in DRM; sicuramente vi sarete fatti la domanda, c’è qualcosa in italiano?
Ebbene si, c’è! Radio Romania Internazionale da alcuni anni, ed ancora nel 2024, ha dedicato uno slot delle sue trasmissioni in italiano al DRM, tutti i giorni sulla frequenza di 5955 kHz alle ore 19:00 UTC (le 20 in Italia).
Comunque ci sono molte trasmissioni in DRM nelle altre lingue da parte di molte emittenti.

Una mia ricezione di qualche anno fa, di Radio Romania Internazionale in DRM

Anche la RAI a metà degli anni 2000 aveva delle trasmissioni sperimentali in DRM, dall’impianto di Milano veniva irradiato il programma RAI radio Unica OM in analogico tramite l’antenna Torre Milano 1 sui 900kHz (trasmissioni cessate l’11 Settembre 2022), mentre l’antenna Torre Milano 2 sulla frequenza di 693kHz (utilizzata in passato per RAI Radio 2) trasmetteva dei test in DRM; le trasmissioni in DRM di RAI WAY avvenivano sui 26060MHz, la frequenza era condivisa con Radio Vaticana che trasmetteva per entrambi dagli insediamenti di Santa Maria di Galeria, quest’ultima trasmetteva in DRM anche in onde medie sulla frequenza di 1611kHz.
Le trasmissioni sperimentali avevano un semplicissimo contenuto, i rispettivi segnali di intervallo, le campane a festa per la RAI ed il Christus Vincit per Radio Vaticana.
RAI terminò le sue trasmissioni analogiche in onde corte nel 2007, ovviamente anche quelle in DRM, Radio Vaticana invece andò avanti con il DRM fino a qualche anno fa, i programmi erano rivolti all’Asia, poi smise anch’essa.

Software per demodulare il DRM

Uno dei software maggiormente utilizzati, soprattutto tra radioascoltatori è senz’altro DREAM, un altro software è Sodira. Attenzione, entrambi i programmi potrebbero richiedere dei codec audio aggiuntivi da installare a parte. Oggi con i ricevitori SDR è molto facile, basterà:

  • sintonizzare una stazione DRM
  • impostare la modulazione USB-wide
  • mandare l’audio alla scheda audio virtuale
  • demodulare l’audio con il software
Una mia guida alla ricezione di qualche anno fa

Un tempo demodulare il DRM non era facile, quando non esistevano i ricevitori SDR, bisognava avere un ricevitore con uscita in media frequenza, caratteristica abbastanza diffusa tra i ricetrasmettitori radioamatoriali di alto livello, assai meno invece tra i ricevitori, soprattutto se di fascia media e bassa.
Bisognava quindi modificare il ricevitore, era necessario prelevare il segnale in media frequenza, di solito dopo la prima conversione, per immetterlo in un convertitore (che non ne esistevano, bisognava auto-costruirlo, su mille fori o disegnando il circuito stampato con FidoCAD, su questo sito c’era un progetto realizzato dal mio amico Marco IK0DWN, basato sul mixer NE602).
Il segnale in uscita del convertitore oppure dalla presa in media frequenza del ricetrasmettitore andava poi nella linea di ingresso del computer e finalmente con il software DREAM, si riusciva a sentire.

Ricevitori DRM

Esistono dei ricevitori che sono in grado di demodulare il DRM, ma sono oggetti molto rari, credo di averne visto forse solo uno in tutti questi anni. Consigliarne uno mi resta veramente difficile poiché non ne ho mai avuto alcuno, so che ci sono pochi marchi ed altrettanto pochi modelli disponibili, oltre tutto non proprio economici, più che altro destinati ai mercati emergenti dell’estremo oriente e dell’Africa.
So che la SANGEAN, che nei primi anni duemila produceva il famoso ATS909, ha attualmente a listino alcuni modelli, per una lista parziale di apparati potete dare un occhiata sul sito ufficiale del consorzio DRM e su rigpix.com. La via più semplice e veloce per la ricezione di tali trasmissioni, secondo me è tramite ricevitore SDR e software precedentemente descritti.

Siti di riferimento e fonti

https://it.wikipedia.org/wiki/Digital_Radio_Mondiale
https://www.drm.org/

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